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#Who Hayley Eichenbaum, mixed-media artist, con una formazione che spazia dalla grafica 3D alla scultura, passando per la performance art. Fotografa per caso, o meglio per desiderio di lasciare traccia dell’altra sua grande ossessione (oltre l’arte): quella per la strada, per la libertà dell’andare, per il viaggio on the road sulle highway americane.
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#What Geometrie, colori e la Route66. Hayley l’ha percorsa otto volte in tutto, raccontandola in lungo e in largo nella serie Instagram The Mother Road, cercando architetture minimaliste, trasformando l’ordinario in surreale, ripulendo l’inquadratura da tutto il rumore e proiettando un aura di mistero sulle facciate in technicolor.
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#iLike La ricerca formale che si sposa con la costruzione di uno storytelling. La consapevolezza curatoriale con cui crea sequenze di immagini. La seducente ambiguità con cui concilia vero e falso.
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#iFollow La seguo per il suo immaginario cinematografico. Per perdermi in una mappa di rimandi che conduce ai film di fantascienza degli anni ’60 – i colori saturi, la precisione delle forme, il senso di simmetria e di equilibrio – così come al grande melodramma americano anni ’50. Perché, nei suoi scatti, Stanley Kubrick incontra Stephen Shore e William Eggleston. E Gregory Crewdson incontra Jack Kerouac. La seguo perché Hayley sa sublimare l’America, trasformando la realtà in archetipo.